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Lettera di Cyril

mercoledì 19 dicembre 2012

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Cyril è stato condannato in comparizione immediata fine novembre dopo essere stato arrestato sulla zad dai gendarmi infiltrati su una barricata (son già stati pubblicati articoli a riguardo)

Ci risponde e ci manda una canzone che ci chiede di pubblicare, per scrivergli :

centre pénitentiaire quartier maison d’arrêt Cyril n°d’écrou 57360 rue de la Mainguais 44300 //Nantes

Miei cari compagni,

Vi ringrazio molto per il vostro appoggio e quello degli altri compagni zadisti. Vi penso ogni giorno che passa. Grazie per queste informazioni non stroncate che mi porti, ciò riforza ancora di più le mie già forti convinzioni e non mi scoraggio per la nostra causa che è giusta, lei. Forse siamo solo una spina nel piede di questo governo ma è sufficientemente profonda da non potersela togliere. Riempita di un veleno che si nutre di amore e solidarietà, infetta chi è a favore della distruzione, la repressione violenta e le costruzioni capitalistiche inutili per una popolazione pacifista ma che resiste e che chiede solo di vivere in pace ed armonia con madre natura. Non è il loro primo tentativo. Ma la resistenza è sempre viva. Noi facciamo parte della nuova e della vecchia generazione che lotta da tanti anni contro questi molteplici progetti inutili. Questa volta hanno superato il limite. Queste sofferenze che infliggono a noi e a madre natura sono purtroppo irreversibili e non le dimenticheremo mai.

Chi si credono di essere per pensare che il valore del denaro sia più importante del valore dell’essere umano e del suo ambiente. Per me è un dovere nei confronti dei miei, gridare la mia opposizione a tutto questo. La distruzione massiccia di nostra madre terra deve cessare perchè le conseguenze sono disastrose.Cosa lasceremo ai nostri bambini? Una cosa è certa, non siamo vigliacchi. Lottiamo per dei valori certi, giusti e ne saranno fieri. Lo Stato non può dirne altrettanto, perchè questa non è la prima volta che sbaglia. I miei nonni e mio padre hanno subito gli stessi errori su scala diversa e all’epoca gli si rinfacciava il fatto di essere ebrei e di volere proteggere questa nostra terra. Hanno pagato a caro prezzo, il rifiuto di lasciare le loro terre durante la guerra. Fucilati dai collaborazionisti dell’epoca di fronte a mio padre che aveva appena cinque anni. Alcune cose sono cambiate ma il governo vigliacco e ipocrita tiene duro di fronte alle grida e i pianti dei suoi figli che reputa capricciosi. Io penso che il capriccio lo facciano loro e che la Ragione viene dalla nostra passione e dal nostro amore per queste numerose cause giuste e difendibili. Loro non la pensano allo stesso modo e ci spingono nell’illegalità e la ribellione. Il mio dolore è quello di un essere umano che non si sottomette. Come il vostro. Bisogna tuttavia subire? La mia risposta è No. Non rinunceremo a niente. Poco importa il tempo, quello che conta sono i messaggi ed i risultati cosí come gli errori flagranti che vede il popolo. Non cambiate nulla, rimanete come siete, liberi ! Mi mancano i miei stivali, mi mancate compagni ed amic-i-he e continuo la lotta in modo diverso. Grazie a voi ho contatti sufficienti con l’esterno per farmi sentire. Lotto da più di dieci anni a favore di varie cause. Sono oriundo di questa regione e lo rimarrò malgrado il mio divieto di soggiorno nel 44 [dipartimento della Loira-Atlantica] per 2 anni. Eccetto Avessac dove ho comprato una piccola cascina che stò rinnovando per chi ama la natura e la libertà. Lavoro la pietra e ciò mi piace. Da 12 anni la mia lotta si svolge anche nella musica e passerà questi messaggi grazie all’aiuto esterno, essendo attualmente prigioniero. Stò lavorando ad un progetto un CD destinato alla nostra causa. Perchè mi sembra necessario trasmettere questi messaggi. Condivido con voi l’abbozzo della prima canzone che vi regalo augurando la vostra partecipazione futura su una verità che ci chiedono di nascondere. Mi piacerebbe, se possibile, che questa lettera cosí come la canzone, siano messe su Indymedia. Grazie. Conto su di voi e vi ringrazio tutti per l’appoggio che mi date e soprattutto per questa giusta causa. La terra dei nostri genitori è la futura terra dei nostri figli, non dimentichiamocelo. V.D.R et S.

Vi abbraccio

Cyril n°ecrou 57360 prigione di Nantes

Questa canzone va canticchiata come un canto pirata.

ZAD PACIFISTA MA RESISTENTE

Ritornello :

Non siamo criminali, noi siamo dei bambini Noi lottiamo per la terra e non per il denaro Cosa lasceremo alle spalle per tutti questi bambini ? Sicuramente una terra da troppo a lungo ferita.

Non possiamo più tacere perchè l’errore è evidente Lo Stato riflette la nostra miseria e ne è cosciente. Esaspera l’umano a causa dei dirigenti. In un atmosfera austera e tanto sprezzante.

Lottiamo per questa terra che amiamo tanto. Per combattere questa miseria rimaniamo davanti. L’uguaglianza su questa terra non è cosí flagrante. Guardare intorno fratelli miei l’ampiezza è avvilente.

Per le nostre sorelle e i nostri fratelli anche per i nostri figli. Il riflesso di una miseria creata da tutta questa gente. Di finanza e di guerra non ci lasceremo fare. Avanti tutti insieme.

ritornello

Cosa lasceremo alle spalle se non il tempo per riparare questa terra che ci offre cosí tanto. Noi non siamo criminali siamo tutti figli discendenti della stessa terra quella dei nostri genitori.

Non dobbiamo più aver paura di tacere di fronte a tutta questa violenza. Nei nostri confronti nei confronti della madre che ci rende vivi. Culture tanto diverse che ci arrichiscono. Per combattere la miseria che è proprio di fronte.

Forza marciamo fratelli miei uniti tutti insieme. Non mostreremo loro né paura né sofferenza perchè siamo fieri. Di combattere valorosamente ma non per la guerra. Per un futuro radioso resistiamo fratelli miei.

Che cosa lasceremo ai nostri figli sicuramente non la miseria. Che il ministero capisca che non ci si può tacere di fronte a tutta questa violenza gratuita e volontaria non possiamo tacere.

Grazie di tutto e continuate a vivere

Solidarietà con C. incarcerato da più di una settimana per aver difeso i nostri luoghi di vita