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venerdì 23 maggio 2014
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Notizie della ricostruzione : il viaggio del capannone
Più di un anno è passato, e mentre parecchie case e capanne della zad venivano ridotte in briciole, delle persone dell’ovest si sono proposte di offrire un capannone da rimontare sulla zad. Sème ta zad era interessato, per avere un luogo in cui stoccare il raccolto, ma non è mai riuscito, malgrado diversi tentativi, a trasportare questo edificio da Rosporden fino al Rosier. Questo argomento è rimasto come uno scherzo nelle assemblee: un anno a parlarne senza che niente succedesse... Poi COMPAGNO si è proposto di trasportare questo capannone: il 28 aprile è partita una piattaforma carica di fieno e di bandiere. Questa piattaforma era trainata da trattori che si davano il cambio ogni 20/25 km fino a Rosporden. All’arrivo, scaricato il fieno, si è caricato il capannone e si è fatto ritorno verso la zad per un’altra strada, con degli altri trattori, con delle altre persone. Quello che avrebbe potuto essere una semplice staffetta di trattori si è rivelato essere una sorta di grande manifestazione per la ricostruzione: centinaia di persone si sono ritrovate sul tragitto: al momento di scambio dei trattori, per delle mangiate o delle feste sul ciglio della strada, in città o nelle fattorie, per accompagnare il convoglio per un po’, per festeggiarlo all’arrivo. Inutile dire che il convoglio non è passato inosservato. Inutile anche dire che tutto ciò non ha proprio fatto piacere alla prefettura, che aveva appena rinunciato a distruggere le case di T Jeans ud Uretre e della Frusciare e che, apparentemente, preferirebbe che smettessimo di occupare nuovi posti...
Sul tragitto del ritorno, il convoglio è stato bloccato dagli sbirri: hanno tentato un controllo generale con la motivazione di “rischio di danneggiamenti e trasporto di armi”. Hanno letto un documento su come il montaggio di questo capannone sia illegale, e su come le persone che vi partecipano rischino da 1200 a 6000 euro di muta per metro quadro, e che questa cifra ammonta al quintuplo per COMPAGNO, che si rischia inoltre l’interdizione all’esercizio della propria professione e un controllo giudiziario. Il 3 maggio, al Rosier, mentre una gioiosa equipe metteva via le zappe dopo aver scavato le fondamenta, un ufficiale giudiziario si è impuntato per prendere dei nomi, per dare il via ad un procedimento (visto che, secondo lui, c’è già in atto un ordinanza di espulsione per questi terreni!). La data del processo sarà stabilita nei giorni che verranno. Non importa, il cattivo umore del prefetto non ci fermerà di certo, monteremo questo capannone, ricostruiremo Rosier! Sono previsti degli incontri per il cantiere, e per festeggiare! A presto!
Alcuni/E Abitanti