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lunedì 22 ottobre 2012
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Lettera aperta al Prefetto :
No, signor Prefetto, la vostra violenza non é una "risposta graduale"!
Stamattina voi vi vantavate di rimanere moderati per quanto riguarda l’uso della violenza. E’vero que i vostri superiori ci hanno già mostrato a Chefresne(Anti-THT Camp, Normandia, giugno 2012) che le vostre forze dell’ordine sono capaci di fare molti feriti in poco tempo. Tre feriti gravi, uno ha perso un occhio, e 25 feriti leggeri in qualche minuto. Tutto questo semplicemente per aver voluto svitare simbolicamente i bulloni di un pilone che trasporta l’energia nucleare. Voi vi vantate di non utilizzare i flash-ball, ma non parlate dell’uso di bombe assordanti che hanno fatto tanti feriti. Voi mandate l’esercito a casa nostra, e vi permettete di presentarci come degli agressori.
Voi osate domandarci di restare calmi, come se non foste all’origine di quest’agitazione. Signor Prefetto, voi siete senza dubbio il più grande ipocrita della terra!
Voi denunciate anche un certo "appello alla lotta armata" del quale noi saremmo gli autori, o al meno coloro che lo diffondono. Vi rendete conto della gravità delle vostre frasi? Sapete che cos’é un appello alla lotta armata o prendete i vostri concittadini per degli imbecilli? Vedete tra di noi delle persone che minacciano i vostri sbirri fucile alla mano? Abbiamo domandato alle persone che ci sostengono di far esplodere gli alberghi dove dormono le vostre truppe? Signor Prefetto, le parole che escono dalla vostra bocca puzzano di cadavere!
Anche se lo meritereste certamente, noi non vi attacchiamo signor Prefetto. Non inverta i ruoli, siamo noi a essere attaccati attualmente! Solamente noi possiamo parlare di "risposta graduale".
Voi vi scandalizzate per un carabiniere leggeramente ferito, mentre noi contiamo gia numerosi feriti leggeri a causa dei vostri attacchi incessanti contro i nostri luoghi di vita.
Voi avete appena sgomberato delle persone, distrutto delle case, passato la ruspa negli orti che nutrono decine di persone. Distruggete anche le abitazioni che si trovano su dei terreni che non vi appartengono ancora e osate farci la morale sul rispetto della proprietà privata!
Avete fatto bruciare una capanna senza verificare che dentro non ci fosse nessuno, e vi rifiutate di chiamare tutto questo incidente o sbavatura. Dei bambini vivevano qui, spiegate loro questo gesto. Venite spiegare loro faccia a faccia che la violenza non viene dalla vostra parte. Onestamente, signor Prefetto, non vi vergognate?
In ogni caso, signor Prefetto, la cosa più violenta per noi non é di perdere le nostre case. Noi siamo autonomi, le recostruiremo in meno tempo di quello che vi e’ servito per montare quest’operazione. Abbiamo imparato a vivere senza soldi, senza televisione e senza essere dipendenti della consumazione smisurata che alimenta il vostro sistema economico. Noi produciamo il nostro pane, il nostro latte, la nostra elettricità, le nostre verdure, la nostra carne, e costruiamo noi stessi le nostre abitazioni. Forse é proprio questo che vi é insupportabile, la dimostrazione che é possibile fare a meno dello Stato che voi rappresentate e del capitalismo che rappresenta qui Vinci e i suoi partner.
Quello che alimenta la nostra collera e che ci rende piu che mai determinati a resistere e a restare qui, non é la distruzione violenta della nostra casa. E la distruzione violenta delle nostre case, della nostra terra, dove vivono i nostri figli. Anche i vostri figli vivono su questo pianeta, signor Prefetto. Noi ci preoccupiamo di loro piu di voi apparentemente. Un giorno dovrete spiegare loro perche la vostra carriera é stata piu importante per voi che il loro futuro.
Voi arrivate con il vostro esercito e con le vostre macchine distruttrici per saccheggiare questo territorio che é una delle piu importanti riserve d acqua della regione e l’habitat di specie in via di disparizione. Si tratta anche di terreni agricoli che nutrono i vostri concittadini da centinaia d anni. I soldi non si mangiano, Signor Prefetto! In nome della sacrosanta fuga in avanti che voi chiamate "crescita", voi distruggete il solo eritaggio di valore che noi abbiamo ancora per le generazioni future.
Il nostro solo torto sarebbe dunque di rifiutare il mondo che voi ci imponete. Un mondo sterile, nutrito di OGM e di virtualità, dove la terra é mantenuta in vita artificialmente con i prodotti chimici. Questo non e’ progresso!
Noi soffriamo nel vedere la terra morire a causa della vostra sete smisurata di soldi e potere. E’ per questo che resistiamo. E’ per questo che qualunque sia l’intensita della violenza che voi esercitate, noi non ce ne andremo. E’ per questo che continueremo a batterci!Se non lo facciamo noi, chi lo fara al nostro posto? Certe persone dicono che é gia troppo tardi. Noi rifiutiamo di crederci, e finché ci sara una minima luce di speranza continueremo a mettere tutte le nostre forze nella battaglia!
Non abbiamo televisione per addormentare i nostri cervelli e far tacere le nostre coscienze. Ci rifiutiamo di ridurre al silenzio la rabbia sorda che ci anima di fronte allo spettacolo dell umanità che si autodistrugge per il solo interesse di una classe dominante infinitemente minoritaria. Non possiamo lasciar fare tutto questo restando impassibili, ci domandate troppo. Abbiamo da tempo cancellato la parola rassegnazione dal nostro vocabolario, di fronte alla violenza dello Stato e del capitalismo.
Allora si, Signor Prefetto, se inviate le macchine a distruggere i soli spazi di vita che restano per i nostri figli, in risposta noi chiameremo a distruggere queste ruspe della morte prima che sia troppo tardi. Non si tratta di "lotta armata", Signor Prefetto, ma piuttosto di una "risposta graduale"!
Una persona sotto assedio che resiste, Notre-Dame-Des-Landes, 20 ottobre 2012