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venerdì 9 giugno 2017
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Appello di Longo maï a sostegno dellaZAD
Già da qualche anno la lotta che si combatte a Notre-Dame-des-Landes, a qualche km da Nantes, in Bretagna, ci interpella e ci fa sperare che un cambiamento sia possibile. I 1650 ha di terre agricole di cui è composta la ZAD (Zona da Difendere) sono divenuti uno dei territori europei dove, con più grande forza e chiarezza, si esprimono da una parte la contestazione contro la scalata tecno-industriale e il consumo eccessivo, e dall’altra l’immensa voglia di sperimentare nuove forme di società. Nel 1973 nel testo “La crisi, un’offensiva”, Longo Maï constatava che l’avvenire non si presentava radioso per la gioventù e che era necessario riappropriarsi degli spazi rurali abbandonati per sperimentare altre forme di vita e poter porre le basi per una certa autonomia materiale. Questa iniziativa ha permesso con il tempo la creazione di dieci cooperative autogestite in cinque paesi d’Europa che costituiscono un movimento di solidarietà attiva per cambiare la società. A Notre-Dame-des-Landes, da pù di 40 anni, si rifiuta la costruzione di un altro aeroporto da parte di Vinci (primo gruppo mondiale in lavori pubblici) e tutte le sue implicite conseguenze: il ritmo frenetico veicolato dai trasporti aerei a basso prezzo, l’estensione della metropoli di Nantes a discapito delle terre coltivabili, la distruzione di una biodiversità eccezionale. La lotta, portata inizialmente da qualche contadino col sostegno di una buona parte della popolazione locale, è entrata in una nuova fase dopo l’appello a occupare lanciato nel 2008. A partire da questo momento sulla zona coesiste una grande diversità di persone ognuna con la sua storia, la sua analisi e concezione del mondo. Il terreno è ormai disseminato di case e fattorie occupate e salvate dalla demolizione, numerose capanne e costruzioni di ogni tipo, orti, ateliers, campi di cereali per la panificazione, forni a legna, caseifici, una sala di trasformazione per le conserve, un “non-mercato” (ossia gratuito o a prezzo libero), biblioteche, sale per concerti e riunioni, un’infermeria, una radio che copre la zona, spazi per bambini. Usufruiscono di tutto ciò qualche centinaio di abitanti: “un arcipelago composto da gruppi diversi ma indistricabili che si organizzano a volte insieme, a volte parallelamente, per mantenere le infrastrutture condivise da tutto il movimento”. Nonostante la minaccia costante di sgombero, gli abitanti agiscono in un’ottica di lunga durata, cosa che si manifesta nei loro progetti e costruzioni. Senza voler idealizzare la vita alla ZAD, né cancellare i conflitti dovuti alla diversità di analisi e di pratiche, il movimento continua a rinforzarsi e a restare aperto. La grande diversità di persone che partecipano alla lotta contro l’aeroporto (contadini, squatters, associazioni cittadine, politici, ecologisti, naturalisti…) è la sua grande forza e garantisce la sua longevità. Un tale sgarro all’ordine costituito e alle certezze della nostra società non poteva non provocare grande disprezzo e una forte repressione da parte dello Stato. Nell’ottobre 2012 un’operazione della polizia per sgomberare gli occupanti, chiamata ‘Operazione Cesar’, ha adottato dei metodi brutali e causato centinaia di feriti tra le persone che difendevano la zona. Amaro fallimento, l’operazione ha paradossalmente contribuito a ridinamizzare la zona: un mese dopo, una manifestazione di rioccupazione ha riunito 40 000 persone, cambiando così le carte in tavola e lanciando un’ondata di costruzione sulla zona. Ciononostante minacce di sgombero, più o meno intense a seconda dei periodi, gravano tuttora sulla ZAD. Questa lotta è fortemente sostenuta in Francia. Più di 200 comitati si fanno portavoce della solidarietà di persone di ogni tipo: semplici cittadini, politici locali, sindacalisti, universitari e giornalisti… regolarmente migliaia di persone si ritrovano per costruire insieme riflessioni su tematiche agricole, boschive, sociali. A Longo maï ci riconosciamo in questo bel casino e ci sentiamo solidari con la lotta. Ci ritroviamo nelle scelte fondamentali che anche noi condividiamo, come il rifiuto dell’onnipresenza dei soldi nella vita quotidiana, la condivisione del “bene comune”, l’autonomia alimentare e una forte dose di critica delle strutture morali e istituzionali che pretendono controllare le nostre vite… Condividiamo anche dei momenti di critica, alcuni dei quali con il tempo si sono trasformati in forme di complicità di lotta e di pensiero. Cerchiamo di costruire insieme una rete di solidarietà attiva con le lotte contro i grandi progetti inutili, con le lotte indigene in Messico, per la difesa della terra e del bosco… Ci impegniamo nella solidarietà con i migranti e i rifugiati politici. C’è assolutamente bisogno che, sulla ZAD, continui la costruzione di un progetto collettivo, creativo e non coercitivo, in rottura con i dogmi dell’agricoltura industriale e i rapporti sociali dominati dalla competizione tra gli individui. Un progetto senza gerarchie né limitazioni, generoso e inclusivo, che combatta i comportamenti sessisti, razzisti e omofobi. Nel caso di abbandono del progetto dell’aeroporto sarebbe ingiusto che questo territorio, enclave selvaggia e preservata, sia consegnato alle persone che hanno avvelenato massivamente tutta la regione e contribuito all’aggrandimento dei terreni di agricoltura industriale. Sarebbe inaccettabile che tutte le persone che volevano cementificare questo posto con il solo fine di arricchirsi un po’ di più, continuino ad avere il diritto di pronunciarsi sul suo avvenire. Se la ZAD dovesse essere evacuata, ciò comprometterebbe il futuro di molte altre lotte, come quella contro un mega-progetto turistico a Roybon, contro una discarica di rifiuti nucleari a Bure, contro la TAV Toirno-Lione in Val di Susa, in Italia… In quanto movimento interazionale, Longo maï vuole condividere e far conoscere questa lotta al di fuori della Francia. Per questo facciamo appello alle nostre amiche e amici, ovunque in Europa, ad andare a scoprirla e a prepararsi a difenderla in caso di un nuovo tentativo di sgombero. La ZAD ha bisogno del vostro sostegno per: - fare pressione allo Stato francese e l’impresa Vinci in ogni modo possibile; - esprimere la vostra solidarietà e far conoscere questa lotta diffondendo il libretto “Difendere la zad” che è disponibile in diverse lingue sul sito constellations.boum.org
Il movimento delle cooperative europee Longo maï, Limans, aprile 2017 Contatto: longomaicall@riseup.nHYPERLINK "mailto:longomaicall@riseup.net"et