Zone A Défendre
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Manifestazione di rioccupazione il 17 novembre 2012

sabato 17 novembre 2012

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Ecco, la data è stata fissata!!!

La manifestazione di rioccupazione sarà il 17 novembre!!!

Prossima assemblea per prepararla: martedì 30 ottobre alle 19:30 sulla B17 Nantes

Vi invitiamo a far correre l’appello e il volantino il più largamente possibile e il più rapidamente possibile, affinché ognuno si possa organizzare per venire. Chiamiamo tutti i collettivi e le persone che sostengono questo progetto ad iniziare a mobilitarsi e ad organizzarsi fin d’ora a questo proposito.

E nell’attesa si cerca fin d’ora cuccine collettive, tendoni, musicisti, batukade, capanne in kit, materiali, attrezzi, trattori… in vista della rioccupazione.

Per i contatti: reclaimthezad@riseup.net

Occupanti della zad e collettivi solidali che non si arrenderanno.

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SABATO 17 NOVEMBRE

Appello per la manifestazione di rioccupazione, 17 novembre 2012, sulla Zone a Défendre

Notre-Dame des Landes, di fronte agli sgomberi Manifestazione di rioccupazione!

Per ricostruire – contro l’aeroporto!

Picconi, putrelle, assi, chiodi e attrezzi alla mano…

Appuntamento il 17 novembre nella mattinata.

Certe informazioni rimangono da definire: luogo dell’appuntamento, direzione per accedere al campo la vigilia. Consultare regolarmente il sito web della Zad: https://zad.nadir.org e le sue traduzioni in italiano e spagnolo su https://resiste.squat.net/


La lotta contro il progetto dell’aeroporto di Notre-Dame des Landes non ha cessato di ampliarsi durante questi ultimi anni. Tra le altre iniziative, un movimento d’occupazione si è esteso sulle costruzioni e i boschi minacciati. Un anno fà, davanti alla minaccia crescente sulle diverse case, capanne e orti, gli/le abitanti della ZAD e i collettivi solidali richiamavano ad una manifestazione di riappropriamento in caso di sgombero.

Quando César sguazza…

Da martedì 16 ottobre, l’offensiva temuta è iniziata. I 1800 ettari della ZAD sono stati invasi da 1200 poliziotti. Se la sono presa pian piano con le case e capanne occupate che hanno distrutto e portato via minuziosamente pezzo per pezzo fuori della zona, per non lasciare niente che possa servire agli/alle occupanti. Gli/Le occupanti e tuttx quellx che gli hanno raggiunti sul posto hanno resistito, barricato e rioccupato. Insieme abbiamo fatto di tutto per ostacolare le macchine di distruzione e bloccare i movimenti dei poliziotti… Siamo sempre sul posto!

La nostra determinazione è stata rinforzata da una grande ondata di solidarietà dai quattro angoli dell’esagono e anche oltre: manifestazioni quotidiane a Nantes e in diverse città, approvigionamento e sostegno materiale, azione sulle rappresentazioni del PS, di Vinci e consorti, costruttori dell’aeroporto e strittolatori delle nostre vite.

Se la maggior parte delle case fisiche è stato già sgomberato, come anche qualche capanna, numerosi altri abitanti risiedono, dispersi nei boschi, nei campi, sugli alberi. Nuove costruzioni sono già state fatte. Oltre agli e alle occupanti, abitanti “legali” e contadinx sono sempre minacciati di dover sparire dalla ZAD nei mesi a venire. Come dire che questo tentativo di sgombero XXL è iniziato per durare nel tempo. I grossi furbi della Prefettura hanno ufficialmente intitolato la loro operazione militare “César”. Tocca a noi provare che la resistenza di fronte all’aeroporto è effettivamente “irriducibile” e che loro alla fine saranno sconfitti e ridicolizzati.

Non molliamo niente e siamo sempre lì!…

Al di là dell’appello a raggiungere la zona ed a proseguire le azioni solidarie nelle settimane a venire, confermiamo oggi che una grande manifestazione di riappropriamento averà luogo il sabato 17 novembre 2012, con partenza da uno dei villaggi vicino alla ZAD.

Dopo questo primo round di sgomberi pensiamo ad un momento di mobilitazione allargato, costruttivo e offensivo, condiviso dai diversi componenti della lotta: occupanti, agricoltori, abitanti del posto e anche associazioni e gruppi solidali… L’obiettivo sarà di ricostruire insieme un luogo aperto di organizzazione sulle terre minacciate. Vogliamo fare di questo luogo un incrocio per gli/le oppositori/trici, un punto di partenza per i/le nuovx abitanti, un’antenna per organizzare la resistenza ai lavori futuri, sia quelli dell’aeroporto sia quelli delle barricate stradali, prima tappa del progetto previsto, inizio di gennaio. Possono militarizzare la zona, non potranno inpedirci di installarci di nuovo.

## Ayrault, Vinci e consorti – il messaggio è chiaro – Fuori dalle terre!

INFO SUPPLEMENTARI E PRATICHE

- Questo appello alla rioccupazione è stato lanciato dalla rete Reclaim The Fields e dagli/le occupanti della ZAD che avevano occupato le terre incolte con più di un migliaio di persone nel maggio 2012 per impiantare la cascina ortolana “Le Sabot”. Invitiamo oggi tutti i gruppi che ci credono ad aiutare quest’iniziativa ed a raggiungere l’organizzazione del 17 novembre.

- Al di là della manifestazione, si tratta di un’azione collettiva che guadagnerà in potenza con una presenza lunga e attiva dai numeri importanti. Prevedere di essere sul posto durante il week-end e più in lá, se possibile, per iniziare l’occupazione, continuare le costruzioni, difenderle e fare fruttare le idee per il futuro.

- Portare attrezzi e materiale diverso e variegato, tute da lavoro, musica, creazioni strampalate, radio portatili, torte da condividere e una determinazione senza precedenti.

- Sarà possibile arrivare fino dalla vigilia. Uno spazio di accampamento sarà annunciato nei giorni precedenti la manifestazione.

- Vista l’energia necessaria alla resistenza agli sgomberi fino ad allora e l’affaticamento conseguente per gli/le occupanti, la riuscita di questa manifestazione dipende in maniera cruciale dall’implicazione dei collettivi e di individualità ovunque altrove. Richiamiamo l’attenzione sull’organizzare delle riunioni pubbliche, scambio d’informazioni e macchine in comune in ogni borgo in vista del 17 novembre.

- Manifesti e volantini fotocopiabili sono disponibili sul sito o in formato cartaceo su nantes (B17) o sulla ZAD (Vache-rit). Ogni sostegno finanziario è benvenuto (assegno all’ordine di “Vivre sans aéroport”, La Primaudière 44130 NDDL; oppure bonifico: 20041 01011 1162852D32 36)

Dato che la situazione cambia ogni giorno, controllare regolarmente le info sul sito http://zad.nadir.org/ (traduzioni CAS e ITA su: https://resiste.squat.net/)

In vista del 17 novembre, si cercano travi, putrelle, materiale da costruzione e da arrampicata, cucine collettive, tendoni, musicisti, batukadas, capanne, attrezzi, trattori…

Per scambi, aiuti, proposte: reclaimthezad@riseup.net

PERCHE’ SI LOTTA? Sulla resistenza all’aeroporto e il suo mondo.

A Notre-Dame des Landes, decisionari e cementificatori fiondano sul nuovo aeroporto per soddisfare i loro sogni voraci di metropoli e di espansione economica. E’ da quarant’anni che vogliono annientare sotto il cemento armato 2.000 ettari di terre agricole e di abitanti a nord di Nantes, la ZAD, Zone d’Aménagement Différé diventata Zone A Défendre.

Ma fin dall’inizio di questo progetto, le resistenze si organizzano. Questa lotta è un incrocio di poste in gioco sulle quali unirsi e pensare delle strategie comuni. Attraverso la quale combattiamo l’alimentazione sotto pressione, la società industriale e il suo riscaldamento climatico, le politiche di sviluppo economico e di controllo del territorio, le metropoli e la normalizzazione delle forme di vita, la privatizzazione del bene comune, il mito della crescita e l’illusione della participazione democratica…

Oggi come ieri, gli oppositori, lontano dall’abbassare le braccia, continuano la lotta: manifestazioni, ricorsi giuridici, legami tra le lotte, scioperi della fame, diffusione di giornali, pedaggi gratuiti, opposizione al foraggio, sabotaggi, disturbi degli studi d’impatto di Biotope e perforazioni archeologiche, occupazioni di uffici e cantieri, etc…

Nel grande rimpianto dello Stato e di Vinci che ricomprano e distruggono per svuotare la ZAD, la vita e l’attività si sono intensificati e diversificati da più di tre anni. Numerose case lasciate all’abbandono sono state riabilitate e occupate, capanne sono state costruite sul suolo e sugli alberi, collettivi occupano le terre per fare gli orti. Spazi di riunione, panetterie, biblioteche, alloggi sono stati aperti per tutti e tutte. Più di un centinaio di persone occupava in modo permanente la ZAD, sostenuto da numerose altre della zona o di altrove che si incontravano e si organizzavano. Questa presenza sul terreno permetteva reazioni rapide di fronte ai procedimenti intrapresi da Vinci in vista dei lavori. E’ questo vivaio creativo e indomabile che cercano oggi di sradicare al fine di potere iniziare i lavori.

Conserviamo in memoria le vittorie passate conto i megaprogetti, dal nucleare al militare. Come a Carnet, a Plogoff o a Larzac, sappiamo che quest’aeroporto può ancora essere fermato. Guardiamo dall’altra parte delle Alpi dove l’opposizione alla costruzione della Linea a Grande Velocità Lione-Torino mobilita tutta una valle, dove decine di migliaia di persone impediscono i lavori. Anche qui ogni tentativo di cementificazione delle terre costerà loro caro.

PER INFORMAZIONI, QUA SOTTO I DIVERSI TESTI PUBBLICATI PRIMA DEGLI SGOMBERI PER CHIAMARE ALLA MANIFESTAZIONE DI RIOCCUPAZIONE.


Update of october 2012 : see this message including a callout for an organizing general assembly. Below is the first callout.

Notre Dame de Landes-in caso di sgombero: Corteo di rioccupazione Per riseminare, per ricostruire…per impedire la costruzione dell’aeroporto! Né qui, né a Khimki, né altrove. Vinci vattene!

Il quarto sabato dopo il primo sgombero ci diamo appuntamento, alle 11, nella zona di Notre Dame de Landes. Il 7 maggio 2011 eravamo 1000 persone a manifestare, forcone alla mano, per sottrarre insieme un terreno agricolo all’abbandono. Si trattava di favorire la creazione di uno spazio coltivato che adesso contribuisce ad alimentare la lotta contro l’aeroporto. Non abbandoniamo e ci impegniamo a difendere questo e gli altri spazi occupati dalla Zad ( la Zone d’amenagement différé, dove è previsto l’aeroporto, divenuta Zone a Défendre).

Il 24 giugno Vinci intraprende alcune procedure di sgombero contro otto case occupate, tra cui Les Planchettes, luogo collettivo di accoglienza e organizzazione. Il 10 luglio qualche migliaio di persone affermeranno ancora : “Vinci vattene!” Il Martedì 23 agosto, il presidente della regione Pays de la Loire, Jacques Auxiette, chiede al prefetto di fare piazza pulita degli occupanti della Zad. L’appello alla repressione più brutale è senza ambiguità, ma questo non ci impedirà di resistere, ritornare e ricrescere.

Per far seguito al 7 maggio, gli occupanti della Zad e Reclaim the Fields, rete di contadini in lotta,invitano a una grande manifestazione di rioccupazione in caso di sgombero e invitano tutti i collettivi e gruppi solidali a sostenere quest’iniziativa. Se la forza poliziesca arriva, vogliamo essere di nuovo in migliaia per dare corpo al grido “Vinci vattene!” e ritornare a occupare la zona per continuare a impedire concretamente i lavori.

Da quarant’anni i potenti e i cementificatori lavorano sodo al progetto di un nuovo aeroporto a fianco di Nantes, a Notre Dame de Landes, per realizzare i loro sogni voraci di metropoli e di espansione economica. La Zad è 2000 ettari di terre coltivate e abitate che si vogliono annientare sotto il cemento. La resistenza contro questo progetto è all’incrocio di molte poste in gioco sulle quali unirsi, per affrontare delle problematiche e pensare delle strategie comuni. Attraverso questa lotta noi combattiamo l’alimentazione sotto flebo, la società industriale e il suo riscaldamento climatico, le politiche di sviluppo economico e di controllo del territorio, le megalopoli e la normalizzazione delle forme di vita, la privatizzazione del comune, il mito della crescita e l’illusione della partecipazione democratica…

I potenti comunicano a tutti per vendere il loro progetto e lasciar credere che nessun ritorno indietro sia pensabile a questo stadio. Perciò dopo quarant’anni di lotta, i lavori preliminari alla costruzione dell’aeroporto sono oggi avviati: trivellazioni per l’analisi del suolo, perizie ambientali, che sperano di far seguire quest’autunno da scavi archeologici e lavori di dissodamento per la costruzione di gallerie… quanto da prerequisiti alla cementificazione della Zad. Ma gli oppositori sono ben lungi dall’aver abbassato le braccia e le azioni si intensificano: blocchi delle trivelle, disturbo dei lavori di Biotope, occupazione degli uffici e dei cantieri, pedaggi gratuiti, diffusione di giornali, etc…

Inoltre, da più di due anni, la Zad, al posto che svuotarsi progressivamente al ritmo di ricatti e distruzioni, intensifica la vita e l’attività. Numerose case lasciate all’ abbandono sono state risistemate e occupate, capanne sono state costruite al suolo e sugli alberi, mentre alcuni collettivi occupano le terre per farci degli orti. Spazi di riunione, un panificio, una biblioteca, sono stati aperi a tutti e a tutte. Ci sono più di un centinaio di persone che occupano in permanenza la Zad, sostenute da molti altri, del posto e da altrove, che si incontrano e si organizzano. Le occupazioni sono parte integrante di un movimento che assume forme diversificate. Esse hanno tra l’altro permesso, in questi ultimi mesi, azioni rapide di fronte ai primi passi intrapresi da Vinci in vista dei lavori.

Nel giugno 2011, Vinci ha iniziato le procedure di sgombero al fine di dotarsi dei mezzi legali per allontanare gli occupanti “ senza diritto né titolo” dalla Zad. Adesso vogliono fermare la crescita del movimento, fare piazza pulita per cominciare i lavori: dopo lo sgombero degli occupanti senza titolo , pensano di passare agli affittuari, ai proprietari e ai contadini. In parallelo, i pro-aeroporto fanno tutto il possibile: campagna stampa per isolare gli occupanti, tentano di dividere il movimento e di spezzare la solidarietà, rafforzano la presenza poliziesca quotidiana e la repressione delle iniziative collettive. Malgrado questo contesto, noi guardiamo alla memoria delle vittorie passate contro i progetti megalomani, dal nucleare al militare, come a Carnet, a Plogoff o a Larzac, e sappiamo che questo aeroporto può ancora essere fermato. Noi guardiamo dall’altra parte delle Alpi, dove l’opposizione alla costruzione della linea ad alta velocità Lione-Torino mobilita tutta una Valle, dove decine di migliaia di persone impediscono i lavori. Noi ci prepariamo perché anche qui il tentativo di cementificazione delle terre gli costi caro.

Questo appello a manifestare è una maniera di dire che gli sgomberi non significano in alcun modo la fine della lotta; permette al contempo di proiettarsi verso forme collettive di attacco dopo i potenziali sgomberi. Vuol dire affermare che non possono militarizzare questa zona in permanenza e sterilizzarla, e che, quali che siano i loro sforzi, non ci potranno impedire di rioccuparla. E’ segnare la volontà comune di conservare la spinta delle occupazioni per impedire il progetto dell’ aeroporto. Questa manifestazione permetterà, secondo le necessità, la ricostruzione di spazi di organizzazione collettiva, di abitazioni o ancora la coltivazione di nuove terre.

Anche se non possiamo sapere quando ci lanceranno contro la cavalleria, noi lanciamo adesso questo appello al fine di anticipare una reazione rapida e massiva… Proponiamo di ritrovarci il quarto sabato dopo i primi sgomberi – forconi,utensili e travi alla mano – per riprendere le terre e ricostruire insieme.

Oltre a quest’appello alla rioccupazione, altre iniziative sono evidentemente le benvenute: azioni di solidarietà ai quattro angoli della Francia, presenza al momento degli sgomberi per ostacolare le operazioni poliziesche…E fino ad allora, le iniziative per impedire l’aeroporto continuano, e la vita sulla Zad anche!

Informazioni pratiche:
- Consultate regolarmente http://zad.nadir.org,tanto più in caso di sgombero. La data e il luogo esatto dell’appuntamento saranno precisati in quel momento.
- Sarà possibile arrivare alla vigilia della manifestazione, per gli ultimi preparativi e scambi di informazioni. Preparate di che campeggiare.
- Vi invitiamo a restare sul posto dopo il corteo per proteggere gli spazi rioccupati e continuare le costruzioni Reclaim the fields, Zad Precisazioni per i meno informati: Vinci è l’azienda multinazionale responsabile di costruire l’aeroporto. Si arricchisce inoltre edificando carceri, autostrade, centrali nucleari, centri di detenzione per clandestini, sfruttando le miniere di uranio in Niger e distruggendo la foresta moscovita di Khimki. Biotope: ente responsabile di garantire, tramite perizie ambientali sulla flora e la fauna del luogo, la sostenibilità ecologica dell’aeroporto… le nuove frontiere del capitalismo verde!

Reclaim the fields, Zad